
venerdì 28 ottobre 2011
LA SCUOLA DI MANNHEIM: Cannabich amico di Mozart

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LA SCUOLA DI MANNHEIM: se non ci fosse stato Stamitz...
Eccovi un assaggio dall'Allegro Molto, primo movimento della Sinfonia in Fa maggiore Op. 4 n. 1: un vero e proprio saggio di quella forza serena che dominerà, più tardi, non poche pagine dell'opus sinfonico mozartiano.
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giovedì 27 ottobre 2011
Parte da Mannheim la rivoluzione sinfonica

Il capostipite della scuola fu il boemo Johann Stamitz; altri rilevanti esponenti furono l'austro-moravo Franz Xaver Richter, l'italiano Alessandro Toeschi e il figlio Carlo Giuseppe (nato a Monaco), il viennese Ignaz Jacob Holzbauer, il bavarese Anton Filtz, i locali Franz Ignaz Beck, Ignaz Fränzl e Christian Cannabich.
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GIOVANNI BATTISTA SAMMARTINI, il precursore

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mercoledì 26 ottobre 2011
La Sinfonia: come è fatta?

Prima di tutto, mi preme segnalarvi un documento in PDF - scaricabile senza problemi - assai esaustivo per quanto riguarda le forme musicali in generale, ubicato sul sito di materiale didattico L'Ora di Musica e curato dal professor Bernardino Cagliero della Scuola Media di Moretta (CN). Potete visionare il file qui.
La sinfonia, generalmente, è formata da quattro movimenti:
1° mov - un Allegro in "forma sonata"
2° mov - "lento" (Adagio o Largo) dall'andamento libero e dalla forma bipartita. Talvolta il compositore può servirsi anche del Tema con variazioni
3° mov. - è un tempo di origine danzante; di solito un Minuetto; da Beethoven in poi il suo nome (insieme alla velocità metronomica) muterà in Scherzo.
4° mov.: un Allegro o un Presto in "forma sonata". In alternativa: un Rondò o un tema con variazioni o una Fuga.
Lo schema non viene mai applicato rigidamente, tanto che, nel corso della storia della musica, abbiamo assistito a svariate combinazioni (penso alle sinfonie in 5 movimenti di Mahler, la 6a di Beethoven, la Fantastica di Berlioz).
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La "Forma Sonata" alla base di tutto (o quasi)

La moderna sinfonia nasce, sostanzialmente, verso la metà del Settecento, periodo in cui vengono fissate per bene quelle che dovrebbero diventare le regole di uno stile "strumentale" autonomo, indipendente da qualsiasi funzionalità "operistica" od "oratoriale". Anzi, usiamo il termine, appropriato: stile sonatistico. E dietro a tale consuetudine viene elaborata, appunto, la "forma sonata" che, nella sinfonia, di solito, delinea il profilo del primo movimento (e non solo). E' giusto precisare che la regola toccherà altri generi quali il concerto per strumento solista e orchestra, il singolo brano per strumento (la "sonata") e le composizioni da camera (trio, quartetto, quintetto, etc.). La "forma sonata" è bitematica e tripartita, ovvero: a) due temi musicali che dialogano e si alternano; b) tre parti: esposizione, sviluppo e ripresa. Il concetto è, addirittura, narrativamente logico: si presenta l'argomento sonoro (esposizione), lo si approfondisce con dilatazioni (sviluppo) e, infine, lo si riepiloga per portarlo a conclusione con uno strascico detto "coda"(ripresa). Dall'astratto al concreto, serviamoci di questo efficace esempio didattico basato su una famosa sonata di Mozart:
PRONTI, POSTI, VIA! ...sinfonicamente...

Il nostro viaggio si fermerà presso stazioni ben precise ed ineludibili: i nomi fermi sono quelli di Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert, Berlioz, Mendelssohn, Brahms, Tchaikovskij, Dvořák, Mahler, Šostakovič e - appunto - Glass. Qui, sul blog, qualche consiglio d'ascolto che male mai non fa... Buon divertimento...
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