martedì 26 febbraio 2013

MOZART: Concerto per pianoforte e orchestra n. 27 in Si bemolle maggiore K. 595

Siamo nel 1791, l'ultimo anno. Va da sé che il periodo sia molto delicato e questo ultimo concerto rimane una delle sue pagine più vive ed emozionanti dell'opera di Amadeus. Mozart è ormai un musicista "nuovo" che ha saputo archiviare un'epoca, eppure desidera ritornare all'amata semplicità, rifuggendo da qualsiasi tentazione egocentrica. Ci riferiamo al solismo "a tutti i costi", all'estroversione ritmica e dinamica. Per tale motivo il K. 595 mostra un lirismo più intenso, una musicalità più diretta (quasi di ascendenza popolare) con melodie che si insinuano come le cellule tematiche di una sinfonia. In più il gusto dell'autocitazione (Il ratto dal serraglioJupiter nel primo movimento e il Lied Sehnsucht nach dem Frühling nel terzo)  e di quelle altrui (Haydn nel secondo movimento).
Qui potete trovare una valida guida all'ascolto.

Buona visione.