Il nostro viaggio sinfonico intorno a Mozart sarà limitato alle ultime sole 6 sinfonie scritte tra il 1782 e il 1788 (con esclusione della "minore" K. 444).
Alla radice della "Haffner" c'è una serenata che, una volta arricchita dei movimenti, divenne - di fatto - una sinfonia in piena regola. E quella "serenata" era stata commissionata da un signorotto salisburghese di nome, appunto, Haffner.
La "Haffner" è una sinfonia densa, complessa, dal respiro polifonico e dell'attitudine contrappuntistica. Costruita intorno alla forma sonata (eccetto per il Minuetto), la sinfonia è figlia della tradizione tedesca di Bach (e figli) e di Händel. Basta ascoltare l'iniziale dell'Allegro con spirito per accorgercene. Il passo è quello dell'ouverture francese, un briciolo pomposa ma dall'inequivocabile ductus contrappuntistico. Dove sta la marcia in più mozartiana? Nei salti d'intervallo, nelle metamorfosi melodiche e nelle sottigliezze dinamiche.
Per verificare, eccovi un'emozionante interpretazione curata dalla bacchetta di Karl Böhm:
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