La produzione dell'ungherese Zoltán Kodály mostra subito una chiara e diretta individuazione sonora anche grazie ad una comunicatività che non ama intermediazioni e necessarie glossature. Nelle sue composizioni c'è l'Ungheria dei pastori e dei contadini, delle melopee sotterranee che si mostrano come l'ultimo appiglio orientale nel cuore dell'Europa. Proponiamo qui di seguito alcune pagine tra le più indicative. Buona visione d'ascolto.
Le Danze di Galànta interpretate dalla Rajkò Orchestra nella suggestiva ambientazione della sinagoga di Budapest.
La versione pianistica delle Danze di Marosszék dalle dita del grande pianista magiaro György Sándor.
Il quinto movimento (Intermezzo) dalla Hary Janos Suite: lì c'è il suono del cymbalom...
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